L'articolazione degli ambienti che compongono il complesso architettonico del Fegotto, frutto dell'evoluzione della villa come centro vitale di un feudo altamente produttivo, ma anche come punto di riferimento sociale, politico e religioso per il territorio, merita una visita per la sua varietà e conservazione.
Si comincia dalla casa padronale, il cui piano nobile - che può contare su ben 18 camere e 8 bagni - era riservato agli ambienti abitativi. Al pianterreno, invece, si trovano i primi ambienti legati alla produzione agricola, come il frantoio per la molitura delle olive, con i macchinari e le presse Breda Pignone – Sacmo degli ultimi anni ’40 del ‘900, oltre a vari ambienti recuperati nel rispetto dell’architettura e dell’arredo originale.
Tra questi ambienti, sono particolarmente significativi la cantina e il palmento, che rappresentano un unicum per dimensioni, funzionalità ed effetto scenico. Perfettamente conservati e completi di attrezzature, botti ed arredi, costituiscono una testimonianza dell’attività di trasformazione dell’uva e della vastità della produzione del vino, che veniva imbarcato dal vicino porto di Scoglitti per essere spedito ai Florio, a Marsala, oppure verso Napoli e gli altri porti italiani.
Anche il granaio, collocato all’ingresso del cortile principale, presenta le stesse significative caratteristiche e conserva sia la decorazione pittorica sulla parete di fondo, sia il pavimento in pietra pece e il tetto di incannucciato, oltre agli arredi e a strumenti come setacci, misure e cucchiai per il grano.
I due cortili sono diversi tra loro ma egualmente suggestivi. Il cortile principale, collocato a sud della casa padronale, è di forma quadrangolare ed è delimitato da corti di fabbricati: ancora oggi mantiene la pavimentazione originale in basole di pietra di Comiso. Anche il cortile degli ulivi, collocato ad est della casa padronale, mantiene la pavimentazione originale settecentesca ed è contornato da una corte di fabbricati destinati ai laboratori (il maniscalco, il casolaro, la casa del pane) e alle stalle.
Tra gli ambienti che maggiormente testimoniano l’importanza che questo
luogo ha a lungo ricoperto, ci sono senza dubbio la Chiesa e la scuola.
La Chiesa si affaccia sul cortile principale, dirimpetto alla
casa padronale, ed è stata per decenni chiesa parrocchiale a servizio
di circa venti contrade. È tuttora consacrata e conserva gli arredi originali.
La scuola, intitolata ad Evangelista Rizza, fu aperta nel 1908
e rimase in funzione fino al 1976, ospitando tutte le classi elementari
che, dato il gran numero di alunni, svolgevano turni mattutini e
pomeridiani. C’era anche un appartamento per gli insegnanti, che durante
il periodo scolastico dimoravano al Fegotto.
A sud ovest della cantina c’è anche un grande orto recintato con
alte mura di pietra, dove si trovano numerosi esemplari secolari
di ulivi e carrubi.
E poco più a sud si apre invece la conigliera, l’antica
riserva di caccia estesa tre ettari e oggi trasformata in un
bosco-frutteto, con oltre mille piante.